Il vicepresidente della Regione Massimiliano Smeriglio ha smentito che ieri fosse in programma un incontro con il rettore dell’Università della Tuscia Alessandro Ruggieri finalizzato a coinvolgere l’ateneo viterbese nell’ipotetica formazione di una lista di appoggio a Filippo Rossi. Non ha smentito però le voci sempre più insistenti che lo danno in piena attività, peraltro insieme ad alcuni esponenti della sinistra del Pd, per prestare aiuto al “futurista”, essendo questi preoccupato di non riuscire con la sola lista di Viva Viterbo a mettere insieme i voti che servono per eleggere propri rappresentanti in Consiglio comunale. Allo stesso modo nessuna smentita è arrivata dall’Università della Tuscia.
Senza soffermarsi su tutti i particolari di questa ipotetica operazione così come emergono dalle indiscrezioni, è un dato di fatto che intorno a Filippo Rossi si stiano concentrando interessi che chiamano direttamente in causa la guerra dentro il Pd. Non si spiegherebbero diversamente le “preoccupazioni” espresse da autorevoli personaggi quali Serra, Mazzoli e Panunzi per la necessità di mettere in piedi un progetto elettorale che contempli un ruolo anche per Viva Viterbo e i tentativi neanche troppo nascosti da parte di alcuni per spaccare ancora di più il partito facendo presa su un civismo di cui guarda caso finora non è importato nulla a nessuno.
Resta peraltro singolare comprendere come la Regione, il cui presidente è del Pd, possa permettere che propri rappresentanti istituzionali si alleino con chi a Viterbo è all’opposizione della giunta di centrosinistra uscente. Così come resta impossibile spiegare con la logica iniziative a favore di un candidato che dopo essere uscito dalla maggioranza ha partecipato con l’opposizione di centrodestra al massacro continuo di Michelini & C.