Prendete un magnifico e un politico con velleità letterarie (o uno scrittore con velleità politiche, non si è ancora capito). Metteteli intorno a un tavolo, o magari una tavola, e dategli un argomento di cui discutere.
Non è l’inizio di un romanzo giallo ma la trama di un incontro che, stando alle indiscrezioni, dovrebbe svolgersi oggi a Roma. Il magnifico è Alessandro Ruggieri, rettore dell’Unitus, mentre lo scrittore-politico è Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio con delega all’università e alla ricerca. Ora, che un rettore si incontri con chi in Regione si occupa di università è la cosa più normale del mondo. Ma sembra che, oltre che di fondi e di ricerca, si parlerà anche di altro. Per esempio delle imminenti elezioni comunali a Viterbo. In questo senso, all’incontro ci sarebbe un convitato di pietra. Ovvero Filippo Rossi, candidato a sindaco con le insegne di Viva Viterbo, che, nel suo eterno girovagare politico, è approdato alla fine proprio alla corte del numero due di Zingaretti.
Pare che Ruggieri, complici anche alcuni rapporti con esponenti del Pd locale, stia guardando con attenzione alle mosse dell’ex futurista. Che dal canto suo, per la sua scalata a Palazzo dei Priori, starebbe cercando sponde anche tra l’intellighenzia di Santa Maria in Gradi.
Chi conosce bene l’ambiente universitario sa però che gli atenei non sono blocchi monolitici, o magari aziende sanitarie locali dove il consenso si propaga per osmosi dal vertice ai reparti e dai reparti agli ambulatori e alle corsie. Gli atenei sono divisi in dipartimenti, piccole repubbliche autonome dove chi comanda i propri referenti politici in genere se li cerca e se li trova da sè. Ma per l’uomo che ha introdotto la cultura a Viterbo non sarà questo il problema. Alcuni prof dell’Unitus non vedono l’ora di salire sul palco di Caffeina.