Giovanni Arena mostra tranquillità, ma – dicono quelli che lo incontrano – che sarebbe piuttosto nervoso. E’ lui il bersaglio dei tiri incrociati che partono all’impazzata da quell’armoniosa compagnia che è il centrodestra viterbese. E’ lui l’animale da abbattere nella pubblica arena dove va in scena lo spettacolo che ci accompagnerà fino alla presentazione delle liste, il pollo – d’altra parte non si chiamerebbe Arena – da spennare dopo averlo rosolato per settimane sullo spiedo, il che però è già una contraddizione in termini se è vero che il pollo andrebbe prima spennato e poi rosolato.
Il centrodestra fa mattanza di se stesso semplicemente perché non esiste più un centrodestra, così come non esiste più un centrosinistra, almeno nell’accezione con cui l’opinione pubblica è abituata a pensare ai blocchi politici da una ventina d’anni a questa parte.
“Tajani – dice Arena alle persone che lo avvicinano in queste ore – è stato chiaro. Il candidato a sindaco sono io e non si discute… a meno che a Roma non accadano cose clamorose… ma non penso proprio”. Di parere contrario l’ex sindaco Giulio Marini: “Alla fine gli faranno fare un passo indietro e lui si accontenterà”.
Marini e Arena, pur giungendo a conclusioni diverse, in verità partono tutti e due dallo stesso, identico postulato: il centrodestra – Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia – alla fine resterà unito. Un’unità di facciata, certo, ma in questa fase non conviene a nessuno una spaccatura definitiva. La pensano così perché guardano le cose da un’ottica molto localistica, confidando – d’altra parte, quando si è raggiunta un’età importante certe convinzioni sono dure a morire – nella continuazione dello status quo, il quale, per quanto brutto e cattivo, è la posizione più rassicurante in cui uno non più proprio di primo pelo possa mettersi per paura del nuovo che avanza.
La verità è che ieri Berlusconi ha aperto di nuovo al Pd bocciando senza appello il 5 Stelle e di conseguenza, neanche tanto indirettamente, Salvini, che con il Pd ha detto di non essere disponibile a scendere a compromessi. E dunque è molto probabile che Arena alla fine il candidato a sindaco lo faccia davvero, ma della sola Forza Italia, ed è questo il motivo per cui Tajani, più informato di tutti, continua a dire che Giovanni non si tocca.