Sicuramente non prima del 25 aprile, anche se sarebbe una “liberazione” per tutti, probabilmente nemmeno prima del primo maggio. Tra i big del centrodestra viterbese c’è la ragionevole convinzione che bisognerà aspettare l’approssimarsi dei termini per la consegna della liste, l’8 maggio, perché Roma prenda finalmente una decisione sul candidato a sindaco del capoluogo.
Per ora è calma piatta, anche se il dossier Viterbo sui tavoli nazionali sarebbe tra quelli più caldi, come dimostra anche la sortita di Salvini giovedì scorso fuori da Palazzo Giustianiani: “L’importante è vincere a Viterbo”. Scherzava, il leader leghista, ma non troppo, visto che la candidatura nella città dei papi la rivendica dal giorno del suo comizio in piazza del Plebiscito, il 22 marzo scorso. Che questo candidato alla fine possa essere Alessandro Usai, ovvero il pomo della discordia, ormai ci credono però in pochi, a cominciare forse dallo stesso giornalista di Mediaset. E forse non ci crede più nemmeno lo stesso Fusco, se è vero che starebbe rivalutando la possibilità di puntare su Pietro Bevilacqua.
Nell’ipotesi Usai non ci credono più nemmeno i Fratelli d’Italia, che ufficialmente sono tornati sul candidato della prima ora Claudio Ubertini, anche se ufficiosamente si parla pure di una possibile discesa in campo dello stesso responsabile provinciale Giuseppe Talucci Peruzzi. In questi giorni è circolato anche il nome di Laura Allegrini, ma per l’ex senatrice di An sarebbe pronto più che altro un posto come consigliera comunale.
Di sicuro c’è che, al di là degli ultimatum di Fusco, nel centrodestra il giorno della verità sembra tutt’altro che imminente. Anche se in politica accelerazioni improvvise, colpi di reni e colpi di testa sono sempre dietro l’angolo.