Non l’intesa impossibile con il M5S. Non lo sblocco della crisi e la nascita del governo.
E’ la conquista di Palazzo dei Priori il primo pensiero di Matteo Salvini, almeno a giudicare da quanto dichiarato dal leader leghista oggi pomeriggio ai giornalisti che lo assediavano fuori da Palazzo Giustiniani.
“L’importante è vincere a Viterbo”, ha detto Salvini tra il serio e il faceto. E tra i giornalisti che in quel momento raccoglievano il sacro verbo padano c’era, guarda caso, anche Alessandro Usai, cioè colui in cui Salvini e Fusco, con il concorso esterno (o interno) dell’onorevole di Fratelli d’Italia Mauro Rotelli, hanno riposto tutte le loro speranze.
L’appello lanciato da Salvini a Di Maio a far cadere tutti i veti, in questo senso, può essere declinato benissimo anche chiave viterbese. Dove però il veto principale alla candidatura del giornalista Mediaset è stato posto proprio dal principale alleato della Lega, vale a dire Forza Italia, che al momento non sembra disposta a cedere di un millimetro sul nome di Giovanni Arena.
Al di là delle battute salviniane, lo stallo nel centrodestra viterbese continua. Gli incontri romani al momento non hanno prodotto nessun passo avanti sostanziale. Evidentemente i dirigenti nazionali dei partiti di centrodestra hanno questioni più importanti da affrontare, checché ne dicano e ne pensino i loro vassalli locali. I quali restano di fatto arroccati sulle proprie posizioni, mentre gli ultimatum di Fusco agli alleati perché prendano una decisione definitiva su Usai si allungano di giorno in giorno. L’impressione è che si debba ormai aspettare, più che i tavoli romani, la nascita di una maggioranza e di un eventuale governo. A meno di non voler pensare, in un sussulto di viterbocentrismo, che la nascita del governo non dipenda dal destino di Usai.