Come sia nata di preciso l’investitura a sindaco di Alessandro Usai non è dato saperlo. E’ stata la Lega, sembra, ma da chi è partita l’idea: dal senatore Umberto Fusco o da Matteo Salvini? O si è trattato invece di un giochetto orchestrato con la complicità di Fratelli d’Italia all’insaputa di Forza Italia? Al di là di come siano andati gli eventi, lui, il diretto interessato, è rimasto molto lusingato dell’offerta pervenutagli (sulla quale non è detto che non abbia lavorato personalmente) e per qualche giorno deve aver pensato di avercela fatta. A riportarlo con i piedi per terra ci hanno pensato il quadro politico nazionale, con Lega e Forza Italia l’una contro l’altra armate, e a livello locale la sollevazione di tutti quelli che si sono sentiti trombati.
Usai di mestiere fa il giornalista, non ricopre ruoli di spicco, ma lavora pur sempre a Mediaset e tanto basta, agli occhi della sua città, per essere considerato uno che ce l’ha fatta. E’ anche una persona per bene, ma siccome la sua città è prima di tutto un grande paese, dietro ai sorrisi di circostanza è cominciata subito a montare l’invidia, sentimento, questo, che permea l’animo umano indipendentemente dal colore politico presente nel cervello delle persone. Ecco allora le critiche prontamente sussurrate con un filo di voce: ma sarà capace di fare il sindaco? Che esperienza ha? Che meriti vanta?, come se non ci debba essere una prima volta, come se quelli che il sindaco l’hanno fatto o lo vogliono fare abbiano chissà quali particolari competenze.
Il punto, in tutta questa storia, è un’altro. Usai se sarà candidato entrerà a pieno titolo nella lunga lista di giornalisti, soprattutto televisivi, che si danno alla politica o di politici che si danno al giornalismo, essendo le due categorie sempre più spesso sovrapponibili e intercambiabili a causa dei particolari soggetti che le rappresentano. Soggetti che, nell’uno e nell’altro caso, indipendentemente da Usai, oggi sono però molto distanti dalla realtà che pretendono da un lato di interpretare e dall’altro di gestire.